domenica 26 dicembre 2010

Natale I

Il rosso del cruscotto e la musica rendono il rientro
un viaggio più mentale che di scorrimento.
Il pensiero resta su questa giornata, strana e profonda,
carica di affetti, ma genuina solo negli occhi impazienti dei bimbi.
Il pensiero va al libro che ho letto, fuori dal tempo, davanti al camino.
Unica cosa che ne ho tratto è stato un “Mah!” quando l’ho richiuso.
Il pensiero va ad un messaggio di auguri non ricevuto,
a qualche telefonata che mi ha fatto esistere
e al dono senza ricompensa che uno sconosciuto ci ha fatto.
Tutto normale, tutto semplice eppure quest’anno sentito,
nel bene e nel male, e sono felice, felice di queste emozioni.
Finalmente ho smesso di rispondere alla mia immagine,
nel senso di res pondere, ovvero di sentire il peso delle cose,
di farmi imprigionare dal loro senso senza goderle.
Una seconda possibilità che l’ottusità del mio sono così
non è riuscita a portarmi via.

sabato 18 dicembre 2010

Simple Man (Lynyrd Skynyrd)

Questa è una delle canzoni a cui sono più legato. A me piace nella versione di Warren Haynes,
voce dei Gov't Mule e per lungo tempo uno degli Allman Brothers.

Con un testo così c'è poco da commentare:

Mama told me when I was young                     Mia madre mi disse quando ero piccolo:
Come sit beside me, my only son                    Vieni, siediti vicino a me, mio unico figlio
And listen closely to what I say.                      E ascolta attentamente ciò che ti dico.
And if you do this                                           E se lo farai,
It will help you some sunny day.                     questo ti aiuterà In un giorno di sole
Take your time... Don't live too fast,                 Prendi il tuo tempo… Non vivere troppo di fretta,
Troubles will come and they will pass.              I problemi arriveranno e poi se ne andranno.
Go find a woman and you'll find love,                Và, trova una donna e troverai l'amore,
And don't forget son,                                       E non dimenticare, figlio,
There is someone up above.                            Lassù c'è qualcuno

And be a simple kind of man.                          E sii un uomo semplice
Be something you love and understand.           Sii qualcosa che tu ami e capisci
Be a simple kind of man.                                Sii un uomo semplice
Won't you do this for me son,                          Lo farai per me figlio,
If you can?                                                     se puoi?

Forget your lust for the rich man's gold             Dimentica la brama di oro dell'uomo ricco
All that you need is in your soul,                      Tutto ciò di cui hai bisogno è nella tua anima,
And you can do this if you try.                         E puoi farcela se ci provi
All that I want for you my son,                         Tutto ciò che desidero per te, figlio mio,
Is to be satisfied.                                            E' di essere soddisfatto

Boy, don't you worry... you'll find yourself.        Ragazzo, non preoccuparti... troverai te stesso.
Follow you heart and nothing else.                   Segui il tuo cuore e nient'altro.
And you can do this if you try.                         E puoi farcela se ci provi.
All I want for you my son,                                Tutto ciò che desidero per te, figlio mio,
Is to be satisfied.                                            E' di essere soddisfatto.


Magari avessi avuto o, meglio, mi ricordassi tutti i giorni insegnamenti del genere!

giovedì 9 dicembre 2010

Qui ed ora... promemoria per me stesso.

Nel Buddhismo “qui ed ora” significa vivere ciascuna azione e ciascuna situazione con la massima pienezza ed intensità, unitamente alla massima consapevolezza delle proprie sensazioni interiori.

Vivere qui e ora rappresenta la chiave per una vita attiva, poiché solamente in questo preciso istante possiamo fare qualcosa e quindi essere attivi. La maggior parte di noi, ad esempio, vive la propria giornata scandita dall’orologio. Lo tiene costantemente sott’occhio ed è sempre altrove a rincorrere mentalmente appuntamenti o scadenze, con il pensiero, quindi, ovunque eccetto che in se stessi. Oppure, ancora, aspetta che una situazione o uno stato d’animo si risolvano, maltrattando ciò che accade nel frattempo.
Certo, bisogna pur pianificare, raggiungere obiettivi o dare tempo a noi stessi di somatizzare certi accadimenti, ma il punto sta nel rendersi consapevoli del fatto di essere qui ed ora, indipendentemente da ciò che stiamo facendo o di dove ci troviamo. Se mangiamo, mangiamo. Se corriamo, corriamo. Se abbiamo dolori, soffriamo. E se siamo felici, allora siamo felici. Seguendo questo principio saremo in grado di accettare qualunque cosa ci accada.
Diciamo semplicemente “Sì” all’esperienza che stiamo facendo. Nel momento in cui lo facciamo, rimaniamo nel presente, completamente. Ora possiamo decidere consapevolmente cosa fare.
Spesso noi (ma forse sarebbe meglio un io) soffriamo per le cose che abbiamo fatto o che non avremmo dovuto fare, per parole non dette o per situazioni non vissute come si sarebbe voluto. Il rischio è quello di diventare ossessionati perché una volta che cominciamo a ricordare i nostri errori si crea tutto uno stato d’animo. Tutti i momenti colpevoli del passato possono tornare a galla e rovinare la nostra vita presente. In poche parole ci costruiamo da soli un vero insopportabile inferno.
Dire “è così” significa solo ricordare a se stessi di vedere questo momento così com’è.  “Questo è un ricordo.” è una affermazione corretta. Non è una rimozione del pensiero, non lo si giudica ne lo si condanna, ma non lo si sta più considerando con attaccamento personale. I ricordi, se visti chiaramente, non hanno essenza. Si dissolvono nell’aria.
“Provate a ricordare una vostra colpa e mantenete il ricordo deliberatamente. Pensate a qualche cosa di terribile che avete fatto in passato, e poi stabilite di tenerlo nella vostra coscienza per cinque minuti. Cercando di continuare a pensarci, scoprirete quanto è difficile da trattenere. Ma quando quello stesso ricordo sorge e voi gli opponete resistenza, ci sguazzate dentro o ci credete, allora può accompagnarvi per tutta la giornata.”[1]
Ogni volta che siete consapevoli di quello che state pensando, state facendo esperienza. All’inizio può sembrare che emozioni e desideri siano più forti, che la semplice consapevolezza sia impossibile. Si possono avere soltanto pochi brevi momenti di consapevolezza e poi si torna di nuovo nella tempesta che imperversa. Può sembrare senza speranza, ma non lo è, più la si mette alla prova e gli si da fiducia, più diventa stabile e troverete che la vostra vera forza è in questo, non nel controllo dell’oceano, delle onde, dei cicloni e degli tsunami e di tutto il resto che comunque è impossibile per voi controllare.
In conclusione:
-          Evitiamo di vivere nel passato. Pensiamo a cose passate che secondo noi sono rimaste inconcluse. I nostri pensieri tornano ripetutamente indietro nel tempo per produrre pensieri del tipo: “se solo avessi fatto…” oppure ci sentiamo colpevoli per qualcosa che non possiamo più cambiare. Ciò che è stato è stato: il passato è irrimediabilmente trascorso e non lo possiamo cambiare, neppure in minima parte. Qui e ora possiamo però imparare dal passato, perdonare noi stessi e gli altri, chiudere con i fantasmi del passato, sentirci ricchi e soddisfatti per ciò che nel passato abbiamo fatto, vissuto e imparato.
-          Evitiamo di vivere nel futuro. Anche chi si focalizza costantemente sul futuro non vive nel presente. Chi guarda troppo avanti tende continuamente a preoccuparsi e a pensare: “che cosa farò se succede questo o quell’altro?” In sostanza ci si ritrova a non godersi la vita adesso. E’ pur vero che di tanto in tanto è importante guardare al futuro per dare una certa impostazione al proprio percorso e decidere in quale direzione andare. Porsi degli obiettivi personali è un passo molto importante per vivere in modo consapevole ed apprezzabile.
-          Vivere oggi, vivere ora!  “Inspirare” la vita e cercare di percepire con tutti i nostri sensi cosa vuol dire vivere adesso. Vivere in un modo che ci impedisca di dover rimpiangere qualcosa di intentato, realizziamo i nostri sogni e concludiamo ciò che è in sospeso. Viviamo l’oggi dopo aver fatto pace con il nostro passato e facciamo tesoro di ogni esperienza.[2]
Magari a qualcuno questa riflessione è utile come lo è adesso per me.


[1] Presenza nel Qui ed Ora del venerabile Ajahn Sumedho
[2] Vivere qui e ora, Creativ Power

mercoledì 1 dicembre 2010

Un addio

Immagini sulla musica degli Ex.Wave
Sono rimasto qui non so quanto, sotto casa tua, in macchina, non avevo la forza di ripartire, come se continuare ad aspettare volesse dire strappare ancora qualche momento della nostra storia.
Ho aspettato, ad occhi chiusi, con la testa piegata in avanti e le mani giunte, portandomi spesso le dita sugli occhi come a voler scongiurare le lacrime.
Ho aspettato di sentire nuovamente la porta della macchina sbattere, il cancello e il portone chiudersi. Tre suoni, come quelli di un arbitro impietoso che mette fine alla mia sconfitta.
Ho aspettato, mentre Apri gli occhi degli Ex.Wave andava in sottofondo, una potente melodia di viola e pianoforte, perfetta colonna sonora allo scorrere delle immagini di una storia d’amore, ma altrettanto perfetta per ricordare momenti che non saranno più e sognare sorrisi di una complicità finita.
Ho aspettato per poterti dire le cose che nell’attimo prima dell’addio sono rimaste bloccate, intrappolate nell’ingorgo delle infinite parole in un solo momento. E’ difficile che tu possa averle lette nei miei occhi, nello sguardo veloce e imbarazzato che mi hai dedicato prima di sbattere lo sportello, come se in quel momento fosse più facile fuggire che sostenerne il significato.
Ho aspettato. Invano.
Adesso non c’è più tempo per sognare, parlare, fare silenzio o semplicemente per averti accanto. Resta solo il tempo negato.

Adesso solo il buio della mia stanza conosce quelle parole.