Va bene, lo ammetto, non sono un esperto e ignoravo la sua esistenza, ma per sfortuna, senza troppa insistenza, mi è stato consigliato.
Le mie reazioni al primo ascolto si commentano da sole: “Ma che roba è questa? Un esperimento? La ricerca di una conciliazione tra scrittura e musica?” e “Testi alla Baudelaire, soft rock con orchestrazioni jazz… ci sento Fossati… Cohen… i Pearl Jam…”. Quindi: “Interessante, ma troppo difficile da ascoltare!”.
Poi, non so perché, viene la voglia di dargli un secondo ascolto, poi un terzo e cosi via… fino a quando ti trovi a consumare la solita traccia sull’Ipod per scoprire il significato di qualche passaggio del testo oppure per capire da dove viene quella sensazione che la musica ti lascia. Poi la curiosità fa il resto.
Benvegnù al Circolo degli Artisti, Roma (Foto di Diletta Parlangeli) |
Il “ragazzo” calca la scena come solista a cinquantanni, "... per la legge della supposta!" come dichiara in una intervista (http://www.diparipasso.com), con Piccoli Fragilissimi Film (2004), dopo un trascorso come fondatore degli Scisma, band sperimentale alternative rock dal sound violento. Questo esordio però stacca col passato, Benvegnù si crea un ambiente più dolce, si fa accompagnare anche da pianoforte, violoncello e contrabbasso, come se avesse realizzato che non occorre far rumore per farsi notare.
Le recensioni sono ottime e il pubblico del panorama indipendente è entusiasta. Ma le soddisfazioni sono anche altre, Irene Grandi inserisce la sua E’ solo un sogno nell’album Prima di partire (2003), mentre Mina nel suo Caramella (2010) prende in prestito Io e te .
L’ecletticismo dell’artista si fa conoscere poi nel 2007, quando porta in scena negli appartamenti privati su richiesta fiction come Idraulici, Marinai e Camerieri, un surreale mix di cabaret in costume e musica.
L’attesa per il suo secondo capolavoro, Labbra (2008), viene fomentata da 14-19 (2007), un Ep contenente la bellissima Nel silenzio e prodotto dalla sua neonata etichetta “La Pioggia Dischi”, con cui continua a produrre artisti emergenti.
Poi è la volta di 500 (2008), un Ep molto particolare per i suoni decisi e per il modo di parlare d’amore, mentre nel 2009 partecipa al progetto degli Afterhours, Il paese è reale, nato dall’esigenza di promuovere le realtà indie rock della scena underground italiana, con la bellissima Io e il mio amore corredata da un testo così: “Svegliati, non hai mai fatto niente, e l’immagine di te che trovi interessante non ha mai vissuto nulla ed imprigiona il senso perché non sai decidere. Ne ho già visti come te stare in silenzio assenti fucilare gli innocenti e i propri comandanti, perché l’uomo prega Dio ma preferisce Giuda e muore senza vivere …. E hai paura. Di cosa hai paura? Se imprigioni i sentimenti a doppia serratura. Se ogni muro che protegge ti impedisce di vedere. Se poi non riesci a vivere. E non riesci a respirare, non ti riesci più a stupire, non hai nemmeno un sogno da poter nutrire. Se non vivi per paura di dover morire, perché non credi a niente.”
Nel 2010 Benvegnù raccoglie sedici tracce dal vivo in Dissolution, un romanzo musicale di formazione, come lui stesso lo definisce, dando sfogo alla sua innata teatralità e alla potenza delle sue interpretazioni, che unite alla sua enorme capacità di scrittura, irrompono in chi ascolta, trasformandogli la realtà e spingendolo alla riflessione da un punto di vista privilegiato.
Ogni minuto dedicato alla sua musica è un’introspezione, la sensazione è di camminare, in una sera fredda, lungo un bastione, con le mani intasca ed il bavero del giubbotto tirato su, non sai se per proteggerti da un’onda del mare che come sul bagnasciuga può cancellare il presunto coraggio trovato di prendere una decisione oppure se a protezione di chi ti circonda da un’imminente esplosione di mille dubbi ed una sola certezza, quella di non saper trovare il coraggio per quella decisione.
Ora capite il perché del “per sfortuna” d’inizio post, non è un refuso, ma un monito, una volta entrati nei suoi romanzi è impossibile uscirne. Se ve la sentite posso consigliarvi, oltre alle già evidenziate, anche La distanza, Catherine, Il mare verticale, Il nemico, Interno notte e poi… tutte le altre!
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