giovedì 9 dicembre 2010

Qui ed ora... promemoria per me stesso.

Nel Buddhismo “qui ed ora” significa vivere ciascuna azione e ciascuna situazione con la massima pienezza ed intensità, unitamente alla massima consapevolezza delle proprie sensazioni interiori.

Vivere qui e ora rappresenta la chiave per una vita attiva, poiché solamente in questo preciso istante possiamo fare qualcosa e quindi essere attivi. La maggior parte di noi, ad esempio, vive la propria giornata scandita dall’orologio. Lo tiene costantemente sott’occhio ed è sempre altrove a rincorrere mentalmente appuntamenti o scadenze, con il pensiero, quindi, ovunque eccetto che in se stessi. Oppure, ancora, aspetta che una situazione o uno stato d’animo si risolvano, maltrattando ciò che accade nel frattempo.
Certo, bisogna pur pianificare, raggiungere obiettivi o dare tempo a noi stessi di somatizzare certi accadimenti, ma il punto sta nel rendersi consapevoli del fatto di essere qui ed ora, indipendentemente da ciò che stiamo facendo o di dove ci troviamo. Se mangiamo, mangiamo. Se corriamo, corriamo. Se abbiamo dolori, soffriamo. E se siamo felici, allora siamo felici. Seguendo questo principio saremo in grado di accettare qualunque cosa ci accada.
Diciamo semplicemente “Sì” all’esperienza che stiamo facendo. Nel momento in cui lo facciamo, rimaniamo nel presente, completamente. Ora possiamo decidere consapevolmente cosa fare.
Spesso noi (ma forse sarebbe meglio un io) soffriamo per le cose che abbiamo fatto o che non avremmo dovuto fare, per parole non dette o per situazioni non vissute come si sarebbe voluto. Il rischio è quello di diventare ossessionati perché una volta che cominciamo a ricordare i nostri errori si crea tutto uno stato d’animo. Tutti i momenti colpevoli del passato possono tornare a galla e rovinare la nostra vita presente. In poche parole ci costruiamo da soli un vero insopportabile inferno.
Dire “è così” significa solo ricordare a se stessi di vedere questo momento così com’è.  “Questo è un ricordo.” è una affermazione corretta. Non è una rimozione del pensiero, non lo si giudica ne lo si condanna, ma non lo si sta più considerando con attaccamento personale. I ricordi, se visti chiaramente, non hanno essenza. Si dissolvono nell’aria.
“Provate a ricordare una vostra colpa e mantenete il ricordo deliberatamente. Pensate a qualche cosa di terribile che avete fatto in passato, e poi stabilite di tenerlo nella vostra coscienza per cinque minuti. Cercando di continuare a pensarci, scoprirete quanto è difficile da trattenere. Ma quando quello stesso ricordo sorge e voi gli opponete resistenza, ci sguazzate dentro o ci credete, allora può accompagnarvi per tutta la giornata.”[1]
Ogni volta che siete consapevoli di quello che state pensando, state facendo esperienza. All’inizio può sembrare che emozioni e desideri siano più forti, che la semplice consapevolezza sia impossibile. Si possono avere soltanto pochi brevi momenti di consapevolezza e poi si torna di nuovo nella tempesta che imperversa. Può sembrare senza speranza, ma non lo è, più la si mette alla prova e gli si da fiducia, più diventa stabile e troverete che la vostra vera forza è in questo, non nel controllo dell’oceano, delle onde, dei cicloni e degli tsunami e di tutto il resto che comunque è impossibile per voi controllare.
In conclusione:
-          Evitiamo di vivere nel passato. Pensiamo a cose passate che secondo noi sono rimaste inconcluse. I nostri pensieri tornano ripetutamente indietro nel tempo per produrre pensieri del tipo: “se solo avessi fatto…” oppure ci sentiamo colpevoli per qualcosa che non possiamo più cambiare. Ciò che è stato è stato: il passato è irrimediabilmente trascorso e non lo possiamo cambiare, neppure in minima parte. Qui e ora possiamo però imparare dal passato, perdonare noi stessi e gli altri, chiudere con i fantasmi del passato, sentirci ricchi e soddisfatti per ciò che nel passato abbiamo fatto, vissuto e imparato.
-          Evitiamo di vivere nel futuro. Anche chi si focalizza costantemente sul futuro non vive nel presente. Chi guarda troppo avanti tende continuamente a preoccuparsi e a pensare: “che cosa farò se succede questo o quell’altro?” In sostanza ci si ritrova a non godersi la vita adesso. E’ pur vero che di tanto in tanto è importante guardare al futuro per dare una certa impostazione al proprio percorso e decidere in quale direzione andare. Porsi degli obiettivi personali è un passo molto importante per vivere in modo consapevole ed apprezzabile.
-          Vivere oggi, vivere ora!  “Inspirare” la vita e cercare di percepire con tutti i nostri sensi cosa vuol dire vivere adesso. Vivere in un modo che ci impedisca di dover rimpiangere qualcosa di intentato, realizziamo i nostri sogni e concludiamo ciò che è in sospeso. Viviamo l’oggi dopo aver fatto pace con il nostro passato e facciamo tesoro di ogni esperienza.[2]
Magari a qualcuno questa riflessione è utile come lo è adesso per me.


[1] Presenza nel Qui ed Ora del venerabile Ajahn Sumedho
[2] Vivere qui e ora, Creativ Power

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