sabato 12 novembre 2011

Warrior (2011)

La locandina
 Regia: Gavin O'Connor.
con: Nick Nolte, Tom Hardy, Joel Edgerton, Jennifer Morrison, Kevin Dunn, Frank Grillo, Kurt Angle, Jake McLaughlin

Mamma mia che film! Un capolavoro.
Calma, ascoltate questo pezzo mentre leggete,  About Today – The National  di Mark Isham (http://youtu.be/tDeLWUxvDic). Iniziamo.
Ero pronto, quasi controvoglia a dire la verità, a vedere un film sulle arti marziali, votato alla fisicità e alla potenza visiva dei combattimenti, alla Van Damme per intendersi.
Sapevo che il regista è O’Connor, conosciuto con “Pride and Glory”, film che ha deluso qualcuno ma non certo uno sfegatato di Edward Norton come me.
Sapevo che gran parte delle scene erano girate con steadycam, l’odiata telecamera a mano, che se usata disgraziatamente è capace di rovinarmi la serata.
Paddy Conlon (Nick Nolte)
Ma già dalle prime scene si percepisce che c’è molto di più. Il film si apre con una auto che vaga mentre la radio recita parole di “Moby Dick”. Dall’auto scende il nostro capitano Achab, uno strepitoso Nick Nolte nei panni di Paddy Conlon, ex pugile alcolizzato e violento, capace di distruggere una famiglia. Ma è proprio la sua interpretazione a stupire. Ti aspetti in lui la sete di vendetta come nel personaggio di Melville, ma capisci subito dall’incontro con il figlio che la sua maledetta balena bianca è la redenzione, la ricerca del perdono, unica cosa che possa fargli far pace con quello che è stato.  Bene fa O’Connor a far apparire il titolo del film sulle sue spalle a caratteri cubitali, “WARRIOR”, perché sarà lui il vero guerriero del film.

Tommy (Tom Hardy)
Su questo sfondo vengono presentati gli altri due protagonisti, sia della disgrazia famigliare che del film, i suoi figli. Tommy (la rivelazione Tom Hardy già protagonista in “Inception” e “Black Hawk Down” di Ridley Scott), ex-prodigio del Wrestling, marine disertore dalla guerra in Iraq, che ha perso per la seconda volta la sua famiglia in guerra per colpa del fuoco amico, un ragazzone introverso, impacciato, con lo sguardo basso e l'aria da cane bastonato, uno alla Rocky per intendersi (lo evidenzia il regista mettendo in bocca ad un poveraccio, campione mondiale dei pesi mesi, che perderà i sensi dopo un suo destro, lo sbeffeggio “hey Rocky, che fine hanno fatto Paulie e Mickey?”). Ma quando sale sul ring la sua rabbia esplode come una bomba, una violenza cieca impressionante, fulminea e devastante… fa veramente paura.

Brendan (Joel Edgerton) e 
il coach Frank (Frank Grillo) 
L’altro, Brendan (Joel Edgerton), ex-lottatore diventato professore di fisica, che ha scelto come scudo la realizzazione di una propria famiglia, padre di due figlie, una malata di cuore, a cui la banca sta portando via la casa, un tipo alla Cinderella Man, con la rabbia e la grinta di chi combatte per qualcosa. Si presenta sul ring come l’antitesi del fratello, niente istinto, ma fredda lucidità e calma nella ricerca del momento giusto, tant’è che viene allenato da un coach sui generis, che associa al combattimento l’”Inno alla gioia” di Beethoven per infondere tranquillità mentale, la sola capace dominare la rabbia (a proposito sentite questo capolavoro di Isham, Listen to the Beethoven, http://youtu.be/oI7zGCA3V1w).

Tommy nella gabbia
Con storie diverse, raccontante dal regista con identica dedizione, senza preferenze (non come aveva fatto il padre preferendo il vincente Tommy), arrivano al torneo di Sparta, un torneo di MMA (Mix Martial Art), una particolare disciplina sportiva il cui regolamento consente l’utilizzo sia di tecniche come calci, pugni, gomitate e ginocchiate, sia di tecniche di lotta più articolate, quindi con combattimenti nella in una gabbia di ferro molto spettacolari e adatti al cinema. Il premio all’unico vincitore saranno cinque milioni di dollari.


A questo punto del film, a un’ora dalla fine, O’Connor, ti fa già capire quale sarà la fine, chi combatterà in finale del torneo e chi dei due vincerà. Questo di solito fa perdere di interesse al film, ma qui sortisce l’effetto contrario, fa perdere di interesse al contorno del film, la lotta, e pone l’attenzione sulle emozioni dei protagonisti. Gli sguardi, i pugni, le schienate diventano trama narrativa, tutto il sentimentalismo passa attraverso i gesti, ci si emoziona non con le parole o con i drammi, ma con i cazzotti.

Il punto di incontro tra le due storie, lo scontro finale
Gli incontri diventano comunicazione, parlano dell’America di oggi, del fallimento del sogno americano basato sulla famiglia, la casa e i soldi, da un lato per la crisi economica e dall’altro per il trauma collettivo di una guerra senza fine, quella irachena. Da sempre gli sport come la boxe sono un ottimo veicolo per portare in scena la lotta dell’uomo singolo contro il mondo, ma in Warrior è tutto veramente perfetto, armonia di gesti, sguardi e fisicità… quando esci dalla proiezione non avresti voglia di indossare guantoni e scaricare l’adrenalina, cerchi solo di contenere grosse emozioni e mascherare qualche lacrima.
Il momento emotivamente più devastante, il combattimento finale, finisce con un piccolo tocco sulla spalla, dopo la violenza dei colpi, un semplice gesto affettuoso chiude l’incontro, anzi meglio chiude il dramma di due fratelli separati da troppo tempo finalmente di nuovo uniti. Escono abbracciati, uno a sostegno dell’altro, tra la folla, vengono verso di noi, ma non si fermano, ci passano e scompaiono… ero talmente scosso emotivamente che ci sono rimasto male perché non sono stati immortalati in quel momento così importante!
Lo strepitoso "capitano Achab"
E comunque, mentre ognuno di loro ha trovato e sconfitto la propria balena bianca, sullo sfondo il padre, li guarda abbracciati e si arrende alla sconfitta, con un sorriso sarcastico a celare il suo grande dolore per un perdono che non otterrà mai!






Ecco la lista tracce della colonna sonora (http://youtu.be/EzMALpP4r4g), composta e prodotta da Mark Isham:
Soundtrack front
1. Listen to the Beethoven
2. Paddy & Tommy
3. Sparta – Night One
4. I Can’t Watch You Fight
5. Koba
6. Hero
7. Brendan & Tess
8. The Devil You Know
9. Stop the Ship (Relapse)
10. Warrior
11. Brendan & Tommy
12. About Today – The National

1 commento:

  1. Complimenti per l'attenta recensione. molto completa e mi trova d'accordo su molti aspetti. Questo film mi ha sorpreso positivamente. diciamo che le premesse non erano delle migliori e invece ha risvegliato ricordi di bambino quando guardavo Rocky con ammirazione. se vuoi leggi la mia recensione sul mio blog:
    http://www.clapsbook.com/

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